Il web è uno strumento, siamo noi che diamo forma al bene o al male in esso.
Anna Alessio
Ho appena terminato un sondaggio di Facebook, le domande poste in esso hanno chiaramente fatto emergere quanto uno strumento in mano a chi non sappia usarlo possa essere dannoso.
Siamo noi persone a determinare la positività e la negatività in tutto ciò che facciamo.
Per quanto bonaria possa essere l’intenzione, l’umanità ha sempre questo limite nel trasformarla negativamente.
I social nascevano con l’intento di avvicinare le persone, ma più si evolvono e più siamo costretti a vedere come le relazioni attraverso essi mutano la loro realtà.
La trasformazione viene attuata da noi, il mezzo (web) è uno strumento, è la natura umana che muta attraverso la percezione che l’informazione derivante dallo strumento ci attiva dentro.
Siamo portati al giudizio superficiale e abbiamo limitato tantissimo la riflessività e il confronto.
A quanto pare la società moderna ha declassato l’educazione, il dialogo e la concezione del valore in quanto tale.
Dovremmo domandarci allora il perché conoscere l’altro in tutte le sue dimensioni individuali ci porta a sviluppare atteggiamenti e pensieri in prevalenza negativi e invece di avvicinarsi ci si allontana.
Probabilmente il problema non sta nel web e sui social, ma dentro questo malessere generale derivante dalla perdita dei veri valori della vita che non ci fa apprezzare più nulla e nessuno e ci porta all’egoismo e all’odio.