“Non mi fido molto delle statistiche, perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media.”
Charles Bukowski
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Gli algoritmi, la loro scoperta ha portato alcuni settori come ad esempio quello del marketing a basare la propria attività totalmente su basi accuratamente esatte che dovrebbero apportare a risultarti assicurati. Ma l’algoritmo incrocia dei dati che a parer mio non possono essere mai talmente accurati da conoscere fino in fondo la nostra personalità, è per tali motivazioni che anche se gli algoritmi analizzano le nostre abitudini, fortunatamente non potendo leggerci dentro più di tanto, non potranno mai essere accuratissimi nella formulazione delle proposte. L’essere umano è composto da varianti e sfumature caratteriali, può essere differenti personalità in una, l’algoritmo segue la scia delle ricerche fatte online, ma per fare un esempio non è che se si cerca la parola “asino” ciò possa essere necessariamente visto come un interesse tale da farci su una sponsorizzata per la vendita di un asino, (si certo, lo so è un esempio grossolano, esistono profilazioni molto più approfondite). Ma anche la profilazione si baserà sempre sui dati che vengono forniti, non potrà mai avere padronanza dei dati non forniti, questo meccanismo non fa che limitarci, negli interessi, nella cultura, ma soprattutto nella scoperta, ecco perché anche se gli algoritmi possono aiutare a trovare il giusto target di clientela, lascerà comunque fuori tutti coloro che non rientrano nei suoi parametri limitati.
