\”Una volta avevo una vita. Ora ho un computer e una connessione wi-fi.\”
Anonimo
#Lavoro #Tecnologia #Follow #PixClick
Dal recente caso riportato da Report sui riders, da cui è emerso che le applicazioni potessero localizzarli anche durante periodi che non fossero di lavoro, anche se il gps era disattivato, ci catapulta su nuove riflessioni rispetto le tecnologie e la loro immissione in nuove dinamiche di realtà anche lavorativa, piuttosto oscure e inquietanti.
Dal servizio di Report si sono potute evincere diverse e inquietanti dinamiche indirizzate ai lavoratori, quali la premialità o meno dei riders in base alle decisioni dei manager e in generale dell’azienda.
La tecnologia è uno strumento, ma come sempre quando lo strumento viene utilizzato in modo insano le conseguenze possono essere molteplici.
Quando poi lo strumento è addirittura indirizzato alle masse, chi ne ha il controllo, può manipolare a proprio piacimento la percezione delle notizie, della verità, delle informazioni.
Come possiamo pensare di affidarci completamente alla tecnologia quando questa è strumentalmente utilizzata per decidere della nostra vita e del nostro futuro?
Se già oggi siamo così soggetti a tante ingiustizie e manipolazioni, quanto sarà più facile per manipolatori e soggetti che non hanno buone intenzioni, renderci delle marionette in mano alla manipolazione?
Già con strumenti \”semplici\” siamo costantemente monitorati, hackerati, derubati dei nostri dati e veicolati alle scelte rispetto ad argomenti o prodotti.
Che faremo quando verrà manipolata anche la nostra vita?
Invito a un’attenta riflessione rispetto a tali casi, che potrebbero suonare come un campanello d’allarme.
E\’ complicato pensare di poter affidare i propri dati a tecnologie che possono essere utilizzate ad arte anche per rovinare le nostre vite.