Il soggetto umano è cambiato: l\’intimità e la solitudine hanno perduto il loro valore, le qualità individuali sono divenute sempre più di tutti, il singolo ricerca la collettività, la moltitudine, spesso parossistica musica, l\’espressione del noi invece che espressione dell\’io.
Roland Barthest
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Perché con l’avvento dei social media siamo arrivati al punto che qualunque cosa debba essere di dominio pubblico?
Perché abbiamo perso l’abitudine di tenere qualcosa per noi in esclusiva?
E’ difficile trovare una risposta a questo quesito, sicuramente sono una serie di dinamiche, ad attivare questo genere di protagonismo indotto, però siamo anche noi che spesso non riusciamo a frenare l’entusiasmo di pubblicare qualcosa che ci renda noti e importanti, probabilmente questo meccanismo ce lo auto induciamo perché sentiamo il bisogno di avere l’approvazione degli altri in qualunque cosa facciamo.
Ovviamente questa pratica non risale certo ai tempi di internet, ma è un comportamento indotto dalla società. Da sempre l’uomo convive in gruppi, tribù o associazioni di vario genere, è perciò che l’approvazione dei propri simili è stata una costante nel tempo, ma dove ci ha portato questo?
Per ricevere approvazione e quindi accettazione, siamo arrivati a perdere la stima di noi stessi e le riserve che dovrebbero farci valutare attentamente ciò che arriviamo a fare pur di figurare nella vetrina del web.
Abbiamo perso ogni dignità, siamo arrivati a svenderci per un briciolo di popolarità. Perché ogni giorno che mettiamo un po’della nostra vita su internet perdiamo valore?
Ciò succede perché così facendo,tutto diventa banale, nulla acquista più quel senso di esclusività, e anche noia poco a poco non siamo più noi stessi.
Sia chiaro, il web se utilizzato correttamente è un’ottimo mezzo di comunicazione e non solo, ma molti utenti purtroppo disinformati e diseducati al suo uso, possono spesso incorrere in violazioni pericolose della propria privacy, essendo in seguito strumentalizzati solo perché sono stati ingenui a pubblicare determinati contenuti “intimi”.
La cronaca ci riporta molti casi in cui la violazione della privacy ha portato alla rovina molte persone, solo perché imprudentemente hanno fatto circolare foto, video, o anche status, di situazioni di intimità, e con intimità si intende quell’ ampia fetta di vita anche di tutti i giorni, che è solo nostra.
Quindi il consiglio è quello di valutare bene i contenuti che condividiamo con altre persone, anche se queste le riteniamo fidate, impariamo a mantenere la nostra vita intima intatta, non pubblichiamo i posti dove ci troviamo, potremmo essere vittime di furti, o di aggressioni, non pubblichiamo le nostre abitudini perché le persone non si sa mai le vere intenzioni che hanno.
Usiamo i social network con cognizione e riservatezza.